Il Trattamento Neurodinamico viene usato per trattare le affezioni dolorose del tessuto nervoso e non di quello muscolo-tendineo-articolare, in quanto anche i nostri nervi periferici si muovono accompagnando i nostri movimenti, allungandosi, accorciandosi e scivolando nei nostri tessuti; inoltre essendo meccano-sensitivi, cioè sensibili al movimento, possono essere causa di dolori riferiti in determinate zone del corpo senza che la causa sia appunto muscolo-tendineo-articolare.
La tecnica è stata sviluppata negli anni novanta da un Fisioterapista australiano, Michael Shacklock, a tutt’oggi unico docente autorizzato ad insegnare tale tecnica a livello mondiale.
Il lavoro si divide in tre fasi:
– il recupero della fisiologia del nervo, attraverso tecniche di scivolamento
– il recupero pieno della meccanica del nervo, attraverso tecniche di tensionamento graduale
– il trattamento del nervo anche se le sue risposte sono normali (in assenza di dolore); in genere si usa questo ultimo tipo di tecnica (sovrastimolazione) solo negli sportivi, nei casi in cui si voglia perfezionare un solo gesto corporeo o se si vuole trattare contemporaneamente il tessuto nervoso con quanto ad esso adiacente.
Con questa tecnica si ottengono degli ottimi risultati sulle condizioni dolorose che il terapista ritiene originate dal tessuto nervoso (protrusioni discali con dolore radicolare, lombosciatalgia, cervicobrachialgia, epicondilite, tunnel carpale, neuroma di Morton, dolori calcaneali, nevralgie dorsali, dolori irradiati sull’arto superiore o inferiore).