Il massaggio (dal greco massein, che significa “impastare”, “modellare”) è una tecnica manuale utilizzata per diminuire il tono del tessuto muscolare e la rigidità articolare, alleviando così i sintomi riferiti dal paziente.
La direzione del massaggio deve sempre rispettare la circolazione venosa (dalle estremità verso il cuore) se vuole avere un’azione drenante e può essere parallela alle fibre muscolari trattate o perpendicolare (nel secondo caso l’effetto decontratturante sarà maggiore); la velocità delle manovre invece può diversificare un trattamento tonificante – eccitomotorio da uno puramente rilassante o decontratturante.
la cosa più importante è sapere sempre su quali strutture si sta lavorando e con quale intensità, per poter avere un effetto terapeutico appropriato.
Il principale effetto della Massoterapia sui tessuti biologici è di tipo termico ed iperemico, cioè facilita l’afflusso di sangue per vasodilatazione locale, con comparsa di un arrossamento cutaneo più o meno evidente a seconda del paziente ed aumento della temperatura; conseguenze dirette sono la diminuzione di tono del tessuto muscolare, tessuto molto vascolarizzato, con possibile diminuzione consequenziale della rigidità articolare nelle zone trattate.
Si utilizzano oli, talco o creme per facilitare lo scorrimento delle mani del terapista e per caratterizzare il massaggio (tonificante-drenante, rilassante, antiinfiammatorio-antidolorifico).
La durata del massaggio non deve essere mai inferiore ai 15 minuti, al fine di garantire un minimo di beneficio.
Le controindicazioni per una seduta di Massoterapia sono le seguenti: neoplasie, lesioni cutanee nella zona da trattare o stati infiammatori sistemici in atto.