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Ultrasuoni

L’Ultrasuonoterapia si basa sugli effetti biologici prodotti dagli ultrasuoni, vibrazioni meccaniche ad alta frequenza non percepibili dall’orecchio umano. In campo terapeutico gli ultrasuoni sono prodotti artificialmente sfruttando le proprietà di alcuni cristalli di minerali, i quali, sottoposti all’azione di un campo elettrico di corrente alternata, si dilatano e si comprimono, emettendo in questo modo vibrazioni meccaniche che generano nei tessuti un micromassaggio di notevole intensità, anche in profondità (effetto meccanico); a questo si aggiunge un effetto termico locale, conseguente al calore generato da queste vibrazioni, urti e frizioni esercitate sulle strutture cellulari trattate.

Per le zone da trattare che non garantiscono un’aderenza perfetta con la testina del dispositivo (parliamo essenzialmente delle mani e dei piedi), si possono effettuare sedute in immersione in acqua, che in questo caso cosituisce il mezzo attraverso cui gli ultrasuoni si propagano fino alla zona da trattare.

Gli effetti terapeutici sono i seguenti: 1) antalgico, 2) decontratturante sulla muscolatura e sui tendini, 3) sclerolitico sulle zone interessate da aderenze, 4) parzialmente decalcificante sui tendini.

Indicazioni: aderenze tissutali e retrazioni tissutali (morbo di Dupuytren), edemi soprattutto in stato di fibrosi, tendiniti e tendinopatie (epicondiliti, epitrocleiti, tendinite-tendinopatia dell’achilleo, del rotuleo, del sovraspinoso), contratture muscolari, esiti di lesioni muscolari.
Controindicazioni: neoplasie in atto, osteoporosi,flebiti in fase acuta.
Da evitare il trattamento in prossimità dell’area cardiaca e delle gonadi, in stato di gravidanza e sulle cartilagini di accrescimento in età adolescenziale.

TENS

L’applicazione di correnti T.E.N.S. (Transcutaneous Electrical Nervous Stimulation) ha come obiettivo la diminuzione o la soppressione del dolore, senza produrre contrazioni muscolari indotte (elettrostimolazioni); caratteristiche peculiari di queste correnti sono le seguenti: presenza di impulsi rettangolari della durata di 100-300 microsecondi (correnti alternate), frequenza bassa (< 100 Hz) ed intensità piccola (0 – 50 milliampère).
L’applicazione di questo particolare tipo di correnti sulla zona corporea interessata (stimolazione tattile) blocca il passaggio dei segnali dolorosi lungo le vie nervose sensitive secondo il meccanismo del Gate Control o teoria del cancello (Melzack e Wall – 1962) e stimola la produzione di endorfine ed encefaline, formidabili killer naturali del dolore, risultando quindi ottima per il dolore cronico.
L’elettrodo negativo (elettrodo attivo) va posizionato nel punto del dolore (trigger point), il positivo non lontano dal precedente, solitamente ad una distanza inferiore ai 10 cm (trigger area o area del dolore).
La sensazione riferita dal paziente durante l’applicazione può variare dalla sensazione di formicolìo appena percepibile ad una intensa o quasi fastidiosa, mai dolorosa o scarsamente sopportabile, ma comunque sempre ed in ogni caso percepita.
La durata di una seduta varia dai 15 ai 30 minuti.

Indicazioni: Tutte le situazioni di dolore cronico di origine muscoloscheletrica.
Controindicazioni: Zone di anestesia o ipoestesia cutanea, lesioni cutanee, presenza di mezzi di sintesi metallici a livello del campo elettrico.

T.E.Ca.R. Terapia

La TECARterapia (Trasferimento di Energia CApacitivo Resistivo) è l’applicazione di terapia fisica che sfrutta al meglio il calore. Non si tratta di una Termoterapia Esogena, in cui il calore viene fornito alla parte trattata dall’esterno all’interno, investendo quindi per prima l’epidermide con possibile sensazione di calore eccessivo o bruciore, ma di una Termoterapia Endogena, in cui il calore viene sviluppato dal dispositivo direttamente all’interno delle strutture trattate, senza che la superficie cutanea sia attraversata da alcuna forma di proiezione diretta di energia, garantendo quindi un’efficacia di trattamento notevolmente maggiore. Trattasi quindi di una Diatermia da contatto, cioè di un trasferimento di calore – energia tramite un campo elettromagnetico a contatto con la cute del paziente.

Vi sono due tipologie di trattamento: 
Trattamento Capacitivo – in cui le cariche si concentrano nei tessuti molli sottocutanei, quindi tessuto muscolare, circolatorio e linfatico,
Trattamento Resistivo – in cui le cariche si concentrano maggiormente nei tessuti a maggiore resistenza quindi ossa, tendini, legamenti e cartilagini.

I principali effetti della TecarTerapia sono: 1)anti-infiammatorio 2) anti-dolorifico 3) riparativo.
L’applicazione sui tessuti biologici ha i seguenti effetti: incremento del flusso sanguigno e del nutrimento cellulare con conseguente azione drenante sulla zona trattata, smaltimento delle tossine derivanti da lesioni tissutali o processi infiammatori in atto, aumento di afflusso locale delle cellule deputate ai processi di riparazione, miglioramento dell’elasticità del tessuto connettivo e diminuzione della rigidità articolare post-infiammatoria e/o post-traumatica.

Indicazioni: esiti post-traumatici (rigidità articolari, traumi ossei e/o legamentosi), dolori articolari acuti o cronici di varia eziologia, processi artrosici, capsuliti articolari, contratture muscolari, stiramenti, strappi muscolari, tendinopatie, borsiti e patologie da sovraccarico funzionale, distorsioni, lombalgie, cervicalgie, edemi linfatici, ematomi, riabilitazione post-chirurgica.

Come si può ben vedere il campo d’azione è vasto ed i benefici possono essere apprezzati già con poche sedute; inoltre può essere associata con sedute di Terapia Manuale per preparare il tessuto al trattamento o per aumentare l’efficacia dello stesso.

Controindicazioni: deficit di sensibilità, gravidanza in atto, portatori di pacemaker, neoplasie, patologie circolatorie come ad es. tromboflebiti e flebotrombosi; in presenza di protesi metalliche il trattamento può essere effettuato solamente in modalità capacitiva.

La T.E.Ca.R. Terapia nelle Tendinopatie

Come già visto nell’apposita sezione del nostro sito relativa alle Tendinopatie, la componente principale della sofferenza tendinea in fase subacuta – cronica (Tendinopatia) è l’aumento della matrice extracellulare e l’alterazione della disposizione delle fibre collagene del tendine stesso, condizione difficilmente reversibile se non attraverso terapie mirate ed esercizi. Non si osserva quindi la presenza di infiammazione acuta (Flogosi) come nelle condizioni di Tendinite, ma la struttura presenta delle alterazioni che la rendono più debole e quindi più soggetta ad eventuali nuove fasi infiammatorie acute future.

Nelle condizioni tendinopatiche è particolarmente efficace l’uso della T.E.Ca.R. Terapia in modalità Capacitiva e Resistiva, proprio per il suo effetto iperemizzante all’interno dei tessuti nella zona trattata (Diatermia). Questa applicazione ci consente infatti di aumentare considerevolmente il flusso ematico, con lo scopo di irrorare il tessuto tendineo, che di per sè risulta essere ischemico, con effetti riparativi sulle strutture interessate. L’arrivo di un grande quantitativo di sangue (Iperemia) permette una migliore circolazione sanguigna ed un rimodellamento, sia della matrice extracellulare, che tende a ristagnare nella zona tendinopatica, sia delle fibre collagene; è come se la struttura diventasse più malleabile, non più fissata nella sua condizione patologica, ma più predisposta ad accettare ed assorbire le sollecitazioni. Questo è il motivo per cui dopo la seduta si avverte una diminuzione del dolore e dell’eventuale gonfiore presenti nella zona interessata (soprattutto nei casi di Tendinopatia Achillea).

Per avere il massimo effetto terapeutico le sedute di T.E.Ca.R. dovrebbero essere accompagnate da opportuni esercizi di reclutamento motorio attivo o rinforzo mucolare e tendineo, eseguiti appositamente per permettere ai tendini stessi di allenarsi a sopportare le sollecitazioni cui vengono sottoposti.

Il numero e la frequenza delle sedute devono essere valutati e decisi in base all’entità della sofferenza tendinea, alle strutture interessate ed alle esigenze – obiettivi del paziente stesso.

Pressoterapia

E’ un trattamento basato sull’applicazione di una pressione esterna sulla zona da trattare mediante un’apparecchiatura specifica. Vengono usati degli applicatori speciali a forma anatomica (gambali, bracciali e fascia addominale), indossati dal paziente a seconda della zona da trattare.

Il ciclo inizia riempiendo le sacche in sequenza, dalle più periferiche-distali fino ad arrivare alle zone superiori-prossimali; una volta gonfiate le diverse sacche dell’applicatore, il trattamento finisce svuotandole tutte allo stesso tempo, per poi ricominciare per tutta la durata dell’applicazione.

I cicli si succedono per il tempo prestabilito, in base alla patologia e/o agli obiettivi che si vogliono raggiungere.

La caratteristica più importante di questo tipo di trattamento è che la pressione non viene esercitata contemporaneamente dal macchinario su tutta la superficie coperta dagli applicatori, ma secondo una direzione centripeta (dalla periferia verso il centro), in maniera conforme alla circolazione venosa e linfatica.

E’ importante ricordare che la pressione massima esercitata dall’apparecchiatura durante il trattamento non dovrebbe superare la pressione arteriosa minima, per non ostacolare l’arrivo di sangue ossigenato ai tessuti.

Indicazioni: fasi iniziali di cattiva circolazione, insufficienza venosa, azione coadiuvante del linfodrenaggio, sensazione di gambe pesanti, gambe gonfie, cellulite, rottura di capillari, ritenzione idrica, distorsioni, edemi linfatici, vene varicose, edemi post-chirurgici, edemi post-traumatici, trattamento del linfedema post-mastectomia.

Controindicazioni: trombosi venosa profonda, infezioni, insufficienza cardiaca, tromboflebiti, insufficienza arteriosa periferica grave, dermatiti, tumori.

La durata media per avere un trattamento efficace è di circa mezz’ora a seduta.

Magnetoterapia

E’ la terapia fisica basata sull’applicazione di un campo magnetico su uno o più distretti corporei. Già nel XIX secolo si era capito che un campo elettrico produce a sua volta un campo magnetico circostante con una sua polarità, capace quindi di esercitare un’azione su diversi materiali (induzione magnetica – caratteristica che spiega il comportamento dei materiali nei confronti di un campo magnetico e che li classifica in: isolanti, conduttori od ottimi conduttori).
Gli effetti biologici dei campi magnetici si possono dividere in:

PRIMARI

  • magnetomeccanici, da interazione meccanica con i tessuti corporei colpiti con possibilità di traslazione cellulare;
  • magnetoelettrici, effetti su base elettrica prodotti sui tessuti corporei colpiti (alterazioni delle microcorrenti elettriche presenti nell’organismo).

SECONDARI

  • sulle membrane biologiche con modificazione di permeabilità delle membrane cellulari
  • sulla embriogenesi dei vari tessuti
  • sul Sistema Nervoso Centrale
  • sulle reazioni enzimatiche
  • sul tessuto osseo; Bassett (USA-1976) scoprì la possibilità di generare una carica elettrica negativa su di esso sfruttando un campo magnetico che la produca; questa applicazione avrebbe stimolato a sua volta una osteoriparazione (formazione di tessuto osseo) in modo non cruento.

Effetti terapeutici della Magnetoterapia:

  • Patologie ortopedico-traumatologiche – effetto biostimolante – (fratture, ritardi di consolidazione, pseudoartrosi, osteoporosi, necrosi avascolari della testa femorale, artrosi, osteocondrosi, algoneurodistrofia o morbo di Sudek).
  • Patologie vascolari – aumento della pressione parziale di ossigeno ed azione vasodilatatoria – (vasculopatie periferiche, morbo di Raynaud, edemi venosi).
  • Patologie neurologiche periferiche – miglioramento dell’eccitabilità delle fibre e variazione della velocità di conduzione nervosa.
  • Patologie dermatologiche – effetto biostimolante – (ulcere, piaghe torbide, dermatiti).
  • Azione antidolorifica ed anti-infiammatoria – effetto biostimolante – (artriti su base artrosica).

Controindicazioni della Magnetoterapia:

  • Pacemaker (effetti primari magnetoelettrici)
  • Gravidanza (effetti secondari sulla embriogenesi)
  • Patologie oncologiche in atto (effetto biostimolante)

Per le prime sedute effettuate un leggero aumento del dolore nella sede trattata è da considerarsi assolutamente normale.

Laserterapia MLS

E’ un trattamento di medicina fisica altamente indicato negli stati dolorosi ed infiammatori dell’apparato muscolo-scheletrico e negli stati edematosi post-traumatici, grazie alla biostimolazione tissutale indotta dalle potenzialità terapeutiche dell’impulso MLS (Multiwave Locked System), contraddistinto dalla combinazione e sincronizzazione di due emissioni Laser a diversa lunghezza d’onda (808 e 905 nm) e dalla diversa modalità di emissione (rispettivamente continua e pulsata).
Esso permette di ottenere la sinergia degli effetti terapeutici propri di ciascuna emissione. Grazie all’inedito impulso MLS l’effetto analgesico dell’emissione pulsata e quello antinfiammatorio ed antiedemigeno dell’emissione continua si potenziano l’un l’altro (ottenendo contemporaneamente un intenso effetto analgesico, un forte effetto antinfiammatorio ed uno spiccato effetto antiedemigeno). Ne consegue che il tessuto trattato con un’emissione complessa e modulata di questo tipo sarà molto meno soggetto a fenomeni di assuefazione alla terapia stessa.

La Laserterapia MLS viene eseguita attraverso un sofisticato sistema robotizzato che si avvale di un’ottica appositamente concepita per permettere l’illuminazione omogenea a distanza di un’ampia area di trattamento, il che garantisce una più rapida risposta terapeutica; inoltre permette di minimizzare le perdite energetiche per riflessione che sono invece tipiche degli strumenti a scansione utilizzati per Laserterapia tradizionale.

Il movimento della testa robotizzata è stato studiato appositamente per coprire l’area trattata senza che vi siano illuminazioni sovrapposte, o zone in cui l’emissione MLS non raggiunge il proprio bersaglio.
La copertura omogenea della zona da trattare è fondamentale per garantire che tutto il tessuto risponda prontamente alla terapia ed insieme alle peculiari proprietà di biostimolazione dell’impulso MLS permette di operare con tempi di trattamento ridotti rispetto alla Laserterapia tradizionale a scansione e di ottenere risultati in tempi più brevi.

Esempi tipici di patologie trattabili con Laserterapia MLS sono: periartrite scapolo-omerale, epicondilite, lombalgia, dorsalgia, cervicalgia, gonalgia, artrosi dell’anca, artriti, contusioni, distorsioni, ematomi, radicolopatie di origine vertebrale (lombosciatalgia, nevralgia brachiale), lesioni muscolari, tendiniti in fase acuta.

Ionoforesi

E’ una tecnica di medicazione farmacologica transcutanea localizzata, basata sull’applicazione di corrente elettrica continua (corrente galvanica), che permette di concentrare in una piccola superficie corporea un’elevata quantità di medicinale, sia negli strati superficiali della cute, che in profondità.
Il flusso di corrente elettrica continua che si introduce nel corpo umano si è rivelato un ottimo sistema per trasportare all’interno del medesimo sostanze medicamentose, i cui principi attivi, grazie alle loro cariche positive e/o negative, si lasciano trasportare dal flusso di corrente, penetrando così all’interno del tessuto interessato.

I vantaggi della somministrazione di farmaci con questa modalità sono essenzialmente i seguenti:
evitare la somministrazione per via sistemica – endovenosa, intramuscolare od orale, dal momento che ogni farmaco presenta un rischio, più o meno marcato, di effetti collaterali a danno di organi ed apparati,
poter applicare il farmaco direttamente sul punto interessato, con conseguente riduzione dei tempi di trattamento e regressione dei sintomi in un tempo minore.
E’ stato dimostrato che questo tipo di applicazione è in grado di aumentare fino a 100 volte l’assorbimento del farmaco nel punto trattato rispetto alle altre vie di somministrazione; inoltre l’applicazione di correnti continue a bassa intensità ha un effetto analgesico sulle terminazioni nervose, in quanto ne aumenta la soglia di eccitabilità.
Indicazioni: tutte le affezioni dolorose su base infiammatoria dell’apparato muscolo-scheletrico (artrosi, artriti, cervicalgie – cervicoartrosi, lombalgie – lomboartrosi, gonalgie – gonartrosi, coxalgie – coxartrosi).

Infrarossi

Rappresentano la forma più classica di Termoterapia Esogena, in quanto il calore viene applicato sulla zona trattata dall’esterno.
Della Termoterapia Esogena fanno parte anche le sabbiature, i fanghi, la borsa dell’acqua calda ed il termoforo (mezzi solidi), il bagno caldo e la doccia calda (mezzi liquidi), il bagno turco e la sauna finnica (mezzi gassosi).
Gli infrarossi sono prodotti da una lampada dotata di un riflettore parabolico di metallo lucente e di un limitatore conico che concentra l’illuminazione in una determinata superficie, più un filtro a livello del limitatore che seleziona gli infrarossi (onde elettromagnetiche al di fuori dello spettro della luce visibile).
Il trattamento è locale per una zona del diametro di circa 30 – 40 cm, ponendo la lampada alla distanza di circa 40 – 60 cm; la penetrazione del calore sarà da 0,5 a 10 mm (un infrarosso d’anca avrà senso per trattare gli adduttori ma non una coxartrosi); la durata del trattamento varia dai 10 ai 30 minuti.

Effetti biologici: effetto termico con conseguente aumento del metabolismo dei tessuti, vasodilatazione e rilassamento muscolare (con possibile riduzione della rigidità articolare), eritema cutaneo come effetto della vasodilatazione dovuta al calore (scompare dopo l’applicazione).

Indicazioni: cervicalgie muscolotensive, cefalee muscolotensive, torcicollo, cervicoartrosi, lomboartrosi, lombalgie, dorsalgie, contratture muscolari, problematiche muscolari in malattie reumatiche, distrazioni muscolari, stiramenti e generalmente come applicazione preparatoria al trattamento manuale.

Non si trattano pazienti con gravi patologie cardiovascolari, con ustioni e ferite cutanee e non si irradia mai direttamente il capo.

Elettrostimolazione

L’elettrostimolazione è un’applicazione di corrente elettrica alternata che induce una contrazione muscolare; ciò avviene perché fra gli elettrodi applicati si forma un campo elettrico, il quale, raggiungendo le placche neuromotorie, determina una contrazione del muscolo sottoposto a stimolo.

Fin dagli anni ’70 viene utilizzata con successo in campo sportivo, per gli ottimi risultati che produce come ‘compagno’ di allenamento degli atleti; oggi viene applicata efficacemente anche in campo fisioterapico a scopo riabilitativo in tutti i casi in cui è necessario aumentare il tono-trofismo muscolare, come ad esempio nel trattamento delle fratture, delle lussazioni, degli esiti di protesizzazioni e nelle instabilità articolari.
I programmi di ogni dispositivo elettromedicale sono creati mediante il corretto impiego e modulazione della giusta forma d’onda, pertanto è importante conoscerne l’effetto per scegliere quella più appropriata al trattamento da effettuare.

Tipi di onda maggiormente utilizzati:

Rettangolare alternata larga – Effetto eccitomotorio per mucolo normoinnervato

Triangolare – Effetto eccitomotorio per muscolo denervato o parzialmente denervato

Faradica – Effetto eccitomotorio per il muscolo normalmente innervato, particolarmente indicata per il potenziamento muscolare

Effetto biologico dell’elettrostimolazione: contrazione muscolare indotta e vasodilatazione.

Indicazioni: tutte le condizioni in cui è indicato il potenziamento muscolare a scopo terapeutico-riabilitativo e/o la ginnastica muscolare passiva.

Perché il potenziamento muscolare sia ancora più efficace, l’elettrostimolazione è sempre consigliata in associazione all’esercizio attivo contro resistenza

Diadinamica

Le correnti Diadinamiche, o Correnti di Barnard, sono correnti analgesiche modulari a bassa frequenza; ve ne sono di diversi tipi:
la Monofase fissa (frequenza 50Hz, durata dell’impulso e della pausa seguente 10mSec),
Difase fissa (frequenza 100Hz, durata dell’impulso 10mSec senza pausa seguente),
Periodo corto (alternanza di Monofase -3 secondi- e Difase -3 secondi),
Periodo lungo (alternanza di Monofase -6 secondi- e Difase -6 secondi).
Nel corso dell’applicazione il dispositivo esegue a rotazione tutte e quattro le correnti suddette, onde evitare o ridurre il fenomeno dell’assuefazione; in questo modo le stimolazioni tattili indotte dalle correnti possono inibire al meglio, e per un periodo di tempo più lungo, la trasmissione degli impulsi dolorifici.
A livello percettivo il pazienze deve avere una sensazione di formicolio pungente che non deve in nessun caso provocare dolore o fastidio.
L’elettrodo negativo (elettrodo attivo) va posizionato nel punto del dolore (trigger point), il positivo non lontano dal precedente, solitamente ad una distanza inferiore ai 10 cm (trigger area o area del dolore).

Indicazioni: Tutte le situazioni di dolore acuto di origine muscoloscheletrica.

Controindicazioni: Zone di anestesia o ipoestesia cutanea, lesioni cutanee, presenza di mezzi di sintesi metallici a livello del campo elettrico.

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